MONZA. Quando da bambini ci chiedono che mestiere vorremmo fare da adulti, nessuno si preoccupa davanti al desiderio di diventare pompiere, scienziato o astronauta. Professioni che spesso restano solo sogni. E dev’essere stato così anche per i genitori di Egidio Castronuovo, 26 anni, che la sua passione per gli aerei l’ha avuta da subito, complice anche il fatto di vederli atterrare e decollare dalla sua abitazione in Lombardia, dove i genitori erano arrivati dalla Basilicata.

Aveva più o meno sei anni quando ha pensato “ne voglio guidare uno”. E quel pensiero ha accompagnato le sue scelte fin da subito: dopo le scuole medie si è iscritto all’istituto tecnico aeronautico a Milano e, l’anno dopo il diploma ha avviato l’iter per ottenere la licenza commerciale di volo, conseguita all’aero club di Varese nel 2013. Poi, nel 2015 se n’è andato a Londra per un type rating su un Airbus A320/321. “Nel frattempo – racconta Egidio – non sono rimasto fermo: ho lavorato, mentre studiavo, in un Mc Donald’s a Monza, e sono andato a fare un’altra esperienza lavorativa in Australia, in un ristorante”.

Conquista un posto alla cloche di un aereo nel settembre del 2015: first officer alla Sky Angkor Airlines in Cambogia e dall’inizio del 2016 è First Officer all’Avion Express, compagnia che vola per conto di Thomas Cook Airlines.

A 26 anni, però, è normale  coltivare sogni più importanti. “Vorrei crescere ulteriormente a livello professionale, diventare comandante e pilotare qualche aereo ancora più grande come Airbus A 330 o A 350 sarebbe il coronamento della mia carriera professionale”, dice con schiettezza Egidio.

 Quand’è nata la passione per gli aerei?

La passione è nata da quando ero piccolo, intorno ai 5 o 6 anni restavo affascinato dagli aerei che sorvolavano la mia città in fase di decollo e atterraggio, specialmente di sera, tanto che costringevo i miei a portarmi in aeroporto a Milano Linate per vederli da vicino.

Come l’ha perseguita?

Durante il terzo anno di scuole medie ho deciso di iscrivermi ad un istituto tecnico aeronautico a Milano dove durante i cinque anni ho conseguito un attestato di allievo pilota all’aero club di Voghera volando su un Piper PA28. Finite le superiori, dal 2010 al 2013 ho conseguito la licenza commerciale ed abilitazione al volo strumentale all’aero club di Varese. Il 2015 è stato l’anno della svolta, primo type rating (abilitazione per classe) a Londra su Airbus A320/321. A questo punto ero pronto per iniziare la mia carriera come First Officer.

In famiglia sono stati subito contenti? Qualcuno l’ha avversata?

La famiglia diciamo che era divisa in due, da un lato mio padre che era felice per la scelta che stavo prendendo. Era anche una sua passione che non ha mai potuto realizzare e dall’altro lato mia madre che lo vedeva come un percorso complicato, lungo e con poche prospettive future.

Qual è stato il suo primo compito alla guida di un aereo?

Con l’aiuto del mio istruttore ho fatto alcune manovre di volo, virate, salite e discese giusto per farmi capire se davvero era la strada che volevo percorrere.

Quali sensazioni ha provato in quell’occasione?

Il primo giorno alla guida di un aereo risale al 14-2-2008. In quell’occasione le mie sensazioni furono bellissime. Pensare a 17 anni di pilotare un aereo seppur piccolo mi rendeva davvero felice ed orgoglioso. La felicità del primo volo non mi fece realizzare quanto di mio stessi facendo, sembrava quasi di pilotare da solo, in realtà ripensandoci con l’esperienza di adesso la maggior parte del volo fu condotto dal mio istruttore.

Cosa le piace di più in questa professione?

Il fatto di pilotare un aereo commerciale e trasportare passeggeri mi fa sentire molto responsabile. Inoltre non è il classico lavoro d’ufficio monotono. Questo lavoro mi porta in giro per il mondo, visitando posti diversi e scoprendo culture differenti dalla nostra.

Che mondo si vede dall’alto, quando si vola guidando un velivolo?

Vedo un mondo affascinante. La cabina di pilotaggio è probabilmente il miglior ufficio… abbiamo una vista panoramica invidiabile. Il tramonto e l’alba trasmettono delle emozioni forti. Quando sono in volo, il mondo sotto di me sembra rallentato. Dall’alto è tutto così piccolo e silenzioso che anche i problemi  sembrano tacere.

Quali caratteristiche deve avere un pilota?

Deve essere una persona forte di carattere, decisa e sicura e credere molto in quello che fa. Saper cooperare ed avere una corretta attitudine nel relazionarsi con altre persone è una qualità fondamentale per un pilota.

C’è un suggerimento che si può dare a chi ha la stessa passione e vuole intraprendere questa professione?

Questo è un settore che da tante soddisfazioni a livello personale ma richiede davvero tanta passione e sacrifici per riuscire ad arrivare. Un consiglio che mi sento di dare è di non abbattersi dopo le prime difficoltà, ma di trarre il meglio da ogni situazione ed andare avanti perché a volte alcuni istruttori di volo rendono la vita davvero complicata.

Le sue origini sono lucane, i suoi genitori sono originari di Carbone (potenza): che rapporto ha con questa terra?

Ho un rapporto bellissimo con questa terra. Non ci ho mai vissuto ma passavo estati intere da ragazzino nel paese d’origine dei miei genitori. I nonni si prendevano cura di me una volta chiuse le scuole. Mi ritengo davvero fortunato ad avere avuto quel genere d’infanzia. Negli ultimi anni vado meno, ma non vuol dire che non amo più questa terra, ma per il semplice motivo che il lavoro mi porta ad essere lontano. E’ una terra fatta di gente umile, per lo più contadini, che pur non avendo nulla riescono a trasmettere serenità e amore per quello che fanno ed hanno. Questa è una cosa che porto sempre con me.

 

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