ROMA.  Si viaggia per conoscere ed esplorare. Partire e ritornare. Chi nasce al Sud ha un rapporto particolare con il viaggio: lo affronta soprattutto per cambiare, per inseguire i propri sogni. E allora c’è da augurarsi, come dice il poeta greco Costantino Kovafis, che la strada sia lunga, perché quella è la vera essenza del viaggio, non la meta.

Ed è lungo il tragitto che ha deciso di percorrere Marika Frassino, partita  per Roma, quando aveva 19 anni da Muro Lucano, il suo paese in Basilicata, con l’intenzione di rincorrere la sua passione, il cinema, il teatro. Fare l’attrice insomma. Alle spalle, gli studi al liceo scientifico e un’esperienza da sportiva come atleta di pallavolo, davanti  a sé il desiderio di recitare. Lungo la strada che passo dopo passo porta al traguardo, si cimenta come modella nel mondo della moda fino al debutto cinematografico che avviene col film “Bologna 2 agosto – i giorni della collera”  (con Lorenzo Flaherty e Martina Colombari). Recita nel ruolo di una terrorista (nella realtà Francesca Mambro) e il suo personaggio è intenso, complesso ma soprattutto credibile, a dispetto delle difficoltà che un simile ruolo avrebbe potuto comportare a una debuttante. Marika è brava. E’ bella. E’ pronta per interpretare altri ruoli. E intanto sogna di calcare anche le tavole del palcoscenico teatrale.

Il 6 agosto 2017 riceverà il premio Torre d’Argento, a Cirigliano: un riconoscimento al suo impegno (Marika ha partecipato anche al film “Il ragioniere della mafia”, girato proprio in Basilicata), ma soprattutto un voler sottolineare che c’è una nuova generazione di attori lucani sulla quale la cinematografia italiana può contare.

Quando è nata la passione per il cinema?

La mia è una passione che nasce da piccola. Molto spesso mi ritrovavo a casa, davanti alla tv, a guardare oltre i cartoni animati anche un bel film. E ne venivo attratta ancor piú che giocare con le bambole: un mondo che mi incuriosiva cosí tanto, soprattutto per  le emozioni che riusciva a trasmettere, attraverso quelle storie molto spesso inventate. Le ho amate subito, riuscivano a coinvolgermi, mi immedesimavo nei personaggi raccontati. Fin  da subito ho desiderato entrare,  in qualche modo, a far parte di quel mondo. Emozionarmi e riuscire ad emozionare è diventato  un obiettivo da raggiungere. Lo studio della recitazione mi ha fatto conoscere piú da vicino questo mondo meraviglioso. E’ fatto di continue sfide con se stessi,soprattutto quando si viene chiamati a interpretare personaggi diversi da come si é, che ti portano a tirare fuori lati caratteriali che non ci appartengono. Misurare i propri limiti, la propria fantasia, la propria creativitá, diventa alla fine un “impegno” che trovo estremamente affascinante.”

Le sue origini lucane sono state d’aiuto o un ostacolo nel perseguire la sua carriera nel cinema?

“Probabilmente sono state più un ostacolo, dal momento che ho pensato di dover andare via per realizzare i miei sogni. “

 Si è sentita penalizzata per essere nata in un paesino del Sud? Che rapporto ha con la sua terra?

“Nonostante io viva a Roma ormai da tanti anni, continuo ad avere con la mia terra un rapporto bellissimo. I miei affetti piú cari sono rimasti lí: la mia famiglia, che appena posso vado a riabbracciare e tutto ció che fa parte della mia infanzia. Prima di tutto  le amicizie e poi lo scenario unico e suggestivo che solo la mia terra  puó offrire e che é sempre un piacere rivedere ogni volta. Sicuramente peró una piccola realtá come quella del mio paese, considerando la mia voglia di intraprendenza, mi avrebbe penalizzata se avessi deciso di rimanervi. Questo è il motivo per il quale, una volta raggiunta la maturitá, per coltivare le mie passioni ho dovuto mirare verso altri orizzonti.”

Ha dovuto lasciare il suo paese, come tanti giovani. Che rapporto ha con il viaggio?

“Con il viaggio ho da sempre un rapporto stupendo. Esplorare e conoscere. Partire e tornare diversi: é questo un viaggio per me.”

Va spesso alle sue… origini?

“Assolutamente sí, ricordo sempre da dove sono venuta”.

Oggi la Lucania è una regione molto aperta alla cinematografia: si creano anche più opportunità.

“Si, devo dire che tanto si é evoluta da questo punto di vista negli ultimi tempi. Tante e sempre piú sono le Produzioni cinematografiche importanti che scelgono proprio la Basilicata come location per girare i propri film”.

Prima del cinema lei ha frequentato anche il mondo della moda: che esperienza è stata?

“E’ stata breve, ma pur sempre una esperienza. L’aspetto fisico sicuramente mi ha dato una grande mano: per questo mi sento fortunata, privilegiata. Poi peró solo questo non mi é bastato. La mia passione per il cinema mi ha fatto capire che volevo fare altro”.

Il suo debutto è avvenuto con il film Bologna 2 Agosto i giorni della collera dove rivestiva i panni di una terrorista: è stato difficile?

Direi impegnativo, nel film ho interpretato Francesca Mambro, un personaggio realmente esistito e sicuramente ho sentito il peso di questa responsabilitá oltre al fatto di dover affrontare un debutto e quindi tutto ció che ne comporta. Un ruolo complesso, non facile, perché comunque mi sono dovuta calare nei panni di una terrorista e per fare in modo che il mio personaggio potesse avere tutte le caratteristiche necessarie per poterla interpretare al meglio, mi sono dovuta documentare tanto, oltre che a sostenere delle prove fisiche. Infatti ho voluto fare anche un corso d’armi”.

C’è un ruolo o un personaggio nel quale si vedrebbe?

“Non c’é un ruolo ben preciso. L’importante é credere nel personaggio che si deve interpretare e risultare credibili”.

 Quali sono i progetti ai quali sta lavorando adesso?

“Bollono in pentola un po’ di cose ma preferisco non sbilanciarmi fino a quando non si concretizzano. E poi mi piacerebbe fare del teatro”.

 Il 6 agosto riceverà il premio Torre d’argento 2017: un riconoscimento che le arriva proprio dalla sua regione.  Ne è felice?

Moltissimo. Sono grata di questo riconoscimento, é un altro bellissimo regalo che questa volta arriva dalla mia terra. E’ sicuramente una grande soddisfazione ricevere un premio per l’impegno dimostrato”.

Emilio Chiorazzo

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