A chi gli fa notare che la sua è una passione antica, lui risponde che, invece, tra i suoi ammiratori ci sono tanti giovani, adolescenti e bambini. Tant’è che, raggiunta la vetta del mondo, il suo primo pensiero, va a un progetto che guarda proprio al futuro: realizzare una scuola per insegnare ai giovani la sua arte. Giovanni Cerbasi, 22 anni, lucano di Picerno, un diploma in elettronica e telecomunicazioni in tasca ha trasformato una passione, nata quand’era bambino, in una professione; un gioco in un percorso pieno di soddisfazioni. Quando prende tra le mani l’organetto, è capace portare chi lo ascolta, verso mondi sconosciuti, viaggi infiniti. E’ accaduto al recente campionato che si è tenuto a Montorio nei Frentani, in Molise, dove ha sbaragliato ogni concorrente avversario, conquistando il titolo mondiale “Senior” . E non è che l’ultimo gradino di una scala che Giovanni ha cominciato a percorrere da quando aveva appena dieci anni. Un cammino che ha fatto sotto gli occhi attenti e i consigli e gli incoraggiamenti che hanno saputo dispensargli mamma Assunta e papà Nicola. Ma soprattutto grazie agli insegnamenti di Rocco Errichetti, maestro esperto e bravo a tramandare le sue conoscenze.
Giovanni in Molise si è “battuto” con altri 150 suonatori di organetto, provenienti da ogni angolo del mondo. Lui, organetto in spalla ha eseguito una tarantella calabrese e una mazurca variata. Due brani della tradizione, però, magistralmente rielaborati proprio dal suo maestro. E quell’esibizione ha sbaragliato gli avversari, ha conquistato i giudici e gli spettatori. E adesso, proprio grazie a questa vittoria lucana, il campionato del mondo di organetto e fisarmonica diatonica, nel 2019 sarà ospitato proprio in Basilicata. A Matera, ovviamente, che quell’anno sarà Capitale europea della Cultura.
Giovanni, quando ha preso, per la prima volta, in mano un organetto?
La prima volta che ho iniziato a suonare questo strumento é stato 13 anni fa, quando avevo dieci anni.
Com’è scoccata la scintilla che ha fatto nascere la passione? Di chi è il merito?
Un giorno per puro caso mi sono soffermato ad osservare un mio amico mentre suonava l’organetto, dal quel momento é nata in me la curiosità e la voglia di apprendere.
Il mio ringraziamento va ai miei genitori e al mio maestro Rocco Errichetti, che mi hanno accompagnato in tutti questi anni e sono stati sempre fiduciosi nei miei confronti e nelle mie capacità.
Il suo talento arriva da lontano: quali sono i successi che ha centrato fino a oggi?
Ho ottenuto molti successi a livello regionale ed interregionale. A luglio 2012, a Scalea ( Cosenza), ho visto il sedicesimo campionato italiano di organetto e fisarmonica diatonica nella sezione ” junior”. A distanza di 5 anni, precisamente il 27 agosto 2017, ho conquistato il ventiduesimo campionato mondiale di organetto e fisarmonica diatonica .
Quando è iniziato il percorso verso la conquista del titolo mondiale e com’è stato?
Il cammino non è stato del tutto facile perché nel corso di questi anni ho dovuto perfezionare diverse tecniche nelle varie esecuzioni dei brani musicali. Oggi non me ne pento, ma sono orgoglioso del lavoro che ho fatto e che mi ha portato a conquistare questo straordinario titolo.
Che ruolo ha avuto il suo maestro di musica?
Rocco Errichetti è un ottimo maestro perché è sempre stato preciso nel suo insegnamento ma anche perché, per me si è presentato come un punto di riferimento da seguire e da ammirare. Ricordo ancora le nostre prime lezioni, il suo modo di fare e di porsi difatti è merito della sua pazienza e della sua professionalità se ogni qual volta che facevo un errore lui non mi faceva sentire un incapace ma riusciva a trasmettermi la volontà di migliorare.
Il traguardo raggiunto quali prospettive apre, adesso?
Il titolo da me raggiunto spero sia un vero trampolino di lancio per il mio futuro.
Spero di riuscire a realizzare uno dei miei sogni e cioè quello di dar vita ad una scuola di organetto per formare tutti i miei futuri allievi nel migliore dei modi.
L’organetto è uno strumento antico, arriva dal passato: com’è, per un giovane, esprimersi con questo strumento?
Sicuramente è uno strumento antico, può sembrare difficile esprimersi per mezzo di esso ma in realtà non è così perché ad apprezzarlo non sono soltanto persone adulte ma anche adolescenti e bambini. Inoltre a mio parere dove c’è musica c’è allegria e sicuramente l’organetto è uno strumento che di allegria ne ha da vendere. Quando suono mi sento libero di viaggiare nel mondo della musica allontanandomi dalla vita reale.