Il gemellaggio culturale tra la Toscana e la Basilicata si amplia. E, al fianco delle iniziative, già avviate dallo scorso gennaio, sulla figura di Carlo Levi, si aggiunge un altro personaggio di spessore: di Ferdinando Petruccelli della Gattina, scrittore e giornalista originario di Moliterno, vissuto nell’Ottocento.

Oltre ad essere stati entrambi ispirati nella loro opera dalla Basilicata, Carlo Levi e Ferdinando Petruccelli della Gattina sono considerate due figure dal respiro europeo. Sono gli Europei della Basilicata.

Il progetto, voluto dalla Regione Basilicata, ruota intorno alle due figure e coinvolge anche gli Uffizi di Firenze, con due iniziative che si terranno martedì 24 e mercoledì 25 aprile e che sono state presentate a Palazzo Vecchio a Firenze.

Erano presenti, per il comune di Firenze, il consigliere comunale Nicola Armentano, lucano, che è anche l’artefice delle tante iniziative di valorizzazione della Basilicata in Toscana, l’avvocato Luigi D’Angelo, presidente dell’Associazione culturale Lucani in Toscana, il sindaco di Aliano Luigi De Lorenzo, il vicesindaco di Moliterno, Raffaele Acquafredda, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, il responsabile delle esposizioni e della programmazione  del museo fiorentino Claudio Di Benedetto e Patrizia Minardi, dirigente dell’Ufficio “Sistemi culturali e turistici” della Regione Basilicata, nonché attrice e protagonista delle due opere teatrali che saranno rappresentate a Firenze. Presenti anche Caterina Micucci, presidente della Associazione culturale “Ferdinando Petruccelli della Gattina” e Pasquale Dicillo, in rappresentanza dell’associazione Petruccelli e del Mam, Musei Aiello Moliterno.

Il 24 aprile, alle 21,30 al teatro La Fiaba di via delle Mimose 12 a Firenze nel quartiere dell’Isolotto, verrà presentato “Un politico scomodo”. L’opera messa in scena dagli attori della compagnia Talia, con un testo firmato da Antonio Montemurro, racconta la vita di Ferdinando Petruccelli della Gattina. Nato il 28agosto 1815 a Moliterno è stato scrittore, politico, patriota ed è considerato il precursore del giornalismo moderno.

Indro Montanelli – spiega il vicesindaco di Moliterno – lo ha definito il più brillante giornalista italiano dell’Ottocento. Leggendo i suoi scritti si capisce il suo spessore: era anticlericale, lottava, già all’epoca per i diritti del basso clero, come il diritto di sposarsi per i preti, ha avuto esperienze europee, prima a Parigi, poi a Londra che ne hanno condizionato i suoi scritti, dove si respira già una visione europea”.

L’altra opera teatrale, sempre della compagnia Talia, con la regia di Antonio Montemurro, si intitola “Qui Cristo non è disceso”, ed è un testo tratto dal Cristo di è fermato a Eboli di Carlo Levi, romanzo scritto proprio a Firenze, in un appartamento di proprietà di Anna Maria Ichino in piazza Pitti. La rappresentazione si terrà nella Biblioteca degli Uffizi, mercoledì 25 aprile alle 16,30.

“In queste due giornate _ sottolinea Nicola Armentano – vogliamo ricordare due figure di spessore che legano, ancora una volta, Firenze con la Basilicata, gli Uffizi con i luoghi di Carlo Levi. La scelta della data non è casuale: abbiamo voluto che questo capitasse proprio per il giorno in cui si festeggia la Liberazione del nostro Paese”.

Entrambi i personaggi _ sottolilnea Patrizia Minardi _ ci lasciano un messaggio culturale e umano contemporaneo: ci dicono di persistere nel coraggio delle idee giuste che contribuiscono allo sviluppo culturale e sociale, sostenendo azioni positive a tutela della dignità umana”.

Anche Luigi De Lorenzo, sindaco di Aliano punta l’attenzione sulla contemporaneità del pensiero dei due personaggi che hanno tratto ispirazione dalle terre lucane. “Sono entrambi autori di grandi idee politiche che in questi giorni giova leggere”.

“Come Uffizi _ conclude Claudio Di Benedetto _ siamo lieti di ospitare questo lavoro teatrale che propone la compagnia Talia. Prima di tutto perché siamo curiosi  di vedere com’è stato trasposto, drammaturgicamente, il testo del Cristo si è fermato a Eboli. E poi perché il luogo della rappresentazione è il Salone Magliabechiano, oggi biblioteca degli Uffizi, ma nato proprio come teatro. Era il teatro della Baldracca”.

A chiudere l’evento di presentazione delle due giornate di evento nel segno della Basilicata, ci ha pensato il presidente dell’Associazione culturale dei Lucani a Firenze, con un aneddoto. “Sono originario di Moliterno _ dice l’avvocato Luigi D’Angelo _ e ricordo che da bambino vedevo le targhe che ricordavano Ferdinando Petruccelli Della Gattina, ma non lo conoscevo. Lo conoscevano poco anche i miei compaesani. Ho imparato a capire la sua figura dopo che sono venuto a Firenze, ero già un giovanotto…”

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