Da una parte la tradizione. Dall’altra la tecnologia. Pancrazio Rivelli, un giovane di Tricarico, li ha messi insieme per esaltare l’ amore che nutre per la sua terra e per le sue origini lucane.

Ventisei anni, cinque passati a Roma a studiare ingegneria statistica, l’amarezza di non aver concluso il percorso universitario per la necessità di tornare a casa per problemi familiari.

L’idea di portare la Lucania ovunque nel mondo, a Pancrazio Rivelli è nata così. Prima ha utilizzato i social network, poi la rete web. Ma soprattutto ha utilizzato la sua inventiva e la sua spiccata voglia imprenditoriale, per avviare un progetto dietro l’altro e valorizzare e diffondere nel mondo, le eccellenze gastronomiche lucane.

Operaio di giorno, imprenditore nel resto del tempo libero, Pancrazio è ideatore e titolare di Cibi Lucani, una piattaforma per la vendita on line di prodotti della gastronomia della sua terra. E ora sta mettendo a punto un altro progetto, che ha come obiettivo, ancora una volta, quello di valorizzare i prodotti lucani.

“Si chiama Eccellenze in cucina. Nasce dalla volontà di creare in Basilicata un certificatore di eccellenze. Ma attenzione, non quelle regionali, ma le eccellenze italiane, dell’intero Paese: penso al formaggio grana, al prosciutto, alle norcinerie. E, attraverso queste, valorizziamo anche i nostri formaggi e i nostri salumi. Quelli lucani. L’idea mi è nata nel notare alcuni problemi che abbiamo in Basilicata: ci mancano tecnica e mentalità. E questo non ci ha permesso di associare i nostri prodotti a quelli nazionali. Ma se c’è un certificatore d’eccellenza, per giunta in Basilicata, tutto questo sarà più facile. L’idea è quella di mettere in piedi una rete innovativa, capace di dare suggerimenti e risposte agli utenti: avremo schede sui prodotti, racconteremo le loro qualità. E poi avremo chef e ristoranti che ci aiuteranno a far conoscere meglio le cose che promuoviamo”.

Tutto questo mentre Cibi Lucani è un progetto già ben avviato?

Sì. Ho cominciato promuovendo i nostri prodotti attraverso alcune pagine sui social network. Ed ho ottenuto un notevole successo. Poi ho realizzato un sito web attraverso il quale la gente può ordinare quel che proponiamo. Siamo in grado di fare consegne in 26 paesi europei.

Quali sono i prodotti più richiesti?

Il caciocavallo podolico. E la salsiccia. Sono i due prodotti di punta, quelli più richiesti. Ma la gente è attratta da ogni tipo di salume e di formaggio locali.

E i vini?

Abbiamo deciso di commercializzare i vini di un’azienda di Montalbano Jonico, la fattoria Lanzolla. Produce Aglianico, ma anche Primitivo, Chardonnay e Greco. Quando andai a visitare l’azienda rimasi incantato dalle spiegazioni che dava la responsabile. In quel racconto traspariva l’amore che c’era in quel che faceva.

Già, l’amore per la terra e per le cose è il sentimento che muove anche la sua attività.

Sì, quando sono rientrato da Roma a Tricarico non è stato facile. Ambiente diverso. Abitudini, anche personali, differenti. Devi fare i conti con una realtà più piccola e chiusa. E a quel punto ho capito che il web avrebbe potuto aiutarmi, darmi una mano farmi arrivare in ogni angolo del mondo, pur standomene in Lucania.

Quali sono i paesi europei più interessati ai cibi lucani?

La Germania. Ma anche la Francia: i francesi sono interessati ai nostri  formaggi.

I suoi clienti sono lucani che vivono là…

No, all’inizio la maggioranza di clienti era formata da lucani che avevano lasciato la propria terra e volevano, attraverso i cibi, riappropriarsi di odori e sapori. Ma poi hanno fatto provare quei prodotti agli amici e agli amici degli amici. Che adesso ci contattano e fanno ordini direttamente. Abbiamo una vasta clientela di persone che hanno conosciuto le eccellenze lucane attraverso amici lucani o quando sono venuti in Basilicata per una vacanza.

Ha messo la tecnologia al servizio della tradizione: è stato un matrimonio difficile?

Un matrimonio che si sarebbe dovuto fare da tempo. Ma sono mancate la voglia, le occasioni e anche un po’ le motivazioni. Così siamo arrivati tardi. Non è semplice. Ma è entusiasmante. Occorre ancora superare qualche ostacolo logistico, organizzativo. Occorre forzare ancora un po’ la mentalità, ma la tecnologia permette alla tradizione di arrivare ovunque.

Fa tutto da solo?

Per il progetto dei Cibi Lucani sì: all’inizio non mi andava di condividere l’idea con nessuno. Adesso c’è una agenzia di comunicazione di Matera, che mi dà una mano. Ma il presupposto di partenza era di fare da solo. Per l’altro progetto, quello che stiamo curando in questo momento, “Eccellenze in cucina”, sta collaborando con me una persona per la realizzazione dei testi e delle schede informative. Ma in questa seconda esperienza sono più aperto a possibili collaborazioni imprenditoriali.

Il giorno fa l’operaio, la sera si trasforma in imprenditore: un bell’esempio per quelli della sua generazione.

Ho un fratello più giovane, ogni tanto dico a lui e ai suoi amici di venire un paio d’ore in azienda, a vedere quel che faccio, come lo faccio. Ho iniziato da solo e con mezzi ridotti. Il giorno lavoro in un’azienda multinazionale. Sono inquadrato come operaio, anche se adesso mi sto occupando di trattamento termico, un ruolo più affine al percorso di studi che ho intrapreso, pur non concludendolo. Smessi i panni dell’imprenditore, mi occupo dei due progetti imprenditoriali che ho messo in piedi.

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