E’ giunta, inquesti giorni, in libreria la seconda edizione del libro del giornalista Nicola Coccia: “L’arse argille consolerai: Carlo Levi dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso testimonianze, foto e documenti inediti”, Ets edizioni, Pisa. Non è una ristampa, dato che il libro è stato ristampato più volte, ma una seconda edizione arricchita con nuovi materiali inediti. Gran parte dei quali sono amalgamati nel volume. Come la modella di nudo dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze della quale nulla si sapeva, se non il nome fittizio “Marietta”, così chiamata dall’artista torinese nel suo libro: “L’orologio”. Ci sono nuove testimonianze sul periodo del confino e opere pittori che miracolosamente riapparse. C’è, infine, un capitolo nuovo ed è dedicato al “Cristo dipinto”. Racconta il viaggio di Mario Carbone, fotografo, documentarista e regista, con Carlo Levi nella Lucania del 1960. Quel materiale fotografico è servito a Carlo Levi per realizzare “Italia ‘61”, in mostra a Palazzo Lanfranchi, a Matera. E’ il dipinto più grande dell’artista torinese e misura18 metri per tre e venti. Da una parte c’è il quadro e di fronte sono esposte le foto di Mario Carbone, che ha appena compiuto 94 annie che espone in questi giorni le sue foto a New York accanto a quelle di Henri Cartier Bresson. Carbone è molto legato a Firenze dove ha girato un documentario di 22 minuti sull’alluvione del 1966 contesto di Vasco Pratolini e voce recitante di Giorgio Albertazzi. Il filmato ha vinto il Leone d’argento a Venezia nel 1967.
Questa seconda edizione, nata dopo che Uffizi e Comune hanno intitolato a Carlo Levi e Anna Maria Ichino le due piazzette laterali a Palazzo Pitti, sarà presentata lunedì alle17 alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Interverranno, oltre all’autore, Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Nazionale, Daniela Fonti, presidente della Fondazione Carlo Levi, Claudio Di Benedetto, direttore della divisione Collezioni degliUffizi e Filippo La Porta, saggista e critico letterario.
Dopo Roma il libro, che vinto il premio nazionale Carlo Levi, sarà presentato a Firenze, Empoli e a gennaio all’Archivio di Stato di Torino.