Sarà la suggestiva cornice del teatro Romano di Volterra ad ospitare – il 2 agosto alle 21 – l’opera teatrale Carlo Levi. Cristo si è fermato a Eboli, da un’idea di Gianluca Rosucci, con la drammaturgia e la regia di Andrea Mancini, le musiche di Riccardo Joshua Moretti e l’interpretazione di Paolo Giommarelli e Silvia Bagnoli.
“Carlo Levi. Cristo si è fermato a Eboli” è la metafora di un viaggio interiore alla scoperta dell’identità, dentro la memoria stessa dell’autore, che ripercorre all’indietro gli anni del confino nella parte più arcaica della Basilicata, fino alla successiva scoperta del Sud.
E’ l’emigrazione al contrario del Levi artista, intellettuale e filosofo, che ripercorre gli anni dell’esilio ad Aliano, fino a narrarne l’amore eterno.
Un racconto in prosa arricchito dalla musica ebraica del Maestro Riccardo Joshua Moretti (tratta dai dischi “Song for Israel” e “Reshimu”) e dalla danza sublime di Daniela Maccari (prima ballerina della Lindsay kemp Company), interprete di un Sud senza tempo, che Levi lega al resto dell’Italia attraverso la sua figura. Settanta minuti di spettacolo densi di una storicità realista e sognante che si fa portavoce di speranza e rinnovamento, che si alternano per raccontare la complementarità antitetica dei concetti della partenza e del ritorno, della scoperta e del mistero.
Carlo Levi, poco prima di morire, nel 1973, perde la vista e scrive Quaderno a cancelli, un libro, ma anche una serie di disegni e addirittura dipinti. In questi scritti e in queste opere grafiche, c’è riassunta e reinterpretata la sua vita. Per questo Paolo Giommarelli, che dà voce e corpo allo scrittore e pittore, passa dal buio della fascia sugli occhi, alla luce della Basilicata degli anni del Cristo si è fermato a Eboli, il libro più famoso e più bello di Carlo Levi.
Il suo viaggio nella memoria oltre che suggestivo, diventa evocativo (ma se si vuole anche didattico, nel senso che apre all’universo narrativo e pittorico del suo protagonista). L’attore al centro della scena ha gli occhi coperti da una benda, alla sua destra e alla sua sinistra, si alternano o si sovrappongono immagini e scritti di Levi, che ne raccontano e ne illustrano la vita. Insieme a lui c’è Linuccia (interpretata da Silvia Bagnoli), la figlia di Umberto Saba, compagna di tutta la vita, che evoca insieme a Levi gli anni della sua giovinezza, fino al momento dell’invalidità. Linuccia diventa via via tante donne legate in qualche modo a Levi, dalla madre, alle donne del sud, quelle lucane degli anni del confino, ma anche altre figure incontrate dallo scrittore in tempi successivi, tra queste Francesca Serio, la madre del sindacalista Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia. A far da cornice la danza di Daniela Maccari che interpreta prima le donne del sud avvolte di mistero e magia, e poi l’anima dello scrittore sulle note al pianoforte del Maestro Riccardo Joshua Moretti.La scenografia è tutta in un quadro dell’artista Andrea Meini che raffigura la foto segnaletica del 1935 di Carlo Levi condannato all’esilio, e numerose immagini e video di repertorio.
L’attore racconta la sua condizione di invalidità, superata scrivendo e disegnando su un quaderno con le righe in rilievo, un “quaderno a cancelli”, ma subito dopo si trasforma nel giovane Carlo, mandato al confino nella parte più arcaica della Basilicata, a interloquire con un paesaggio aspro e bellissimo e con contadini di una saggezza antica. L’amore per questi uomini e queste donne resterà per sempre. Fino alla sua morte e alla sepoltura, proprio nel cimitero di Aliano, che è diventato a ragione il suo paese adottivo.
I protagonisti. Paolo Giommarelli è nato a Pisa anche se ha vissuto molti anni a Roma. È un attore di cinema e di teatro (ha lavorato con Virzì, Benigni, Salce, Eleonora Giorgi, Sergio Rubini ecc.) e ha maturato la sua esperienza a fianco di maestri russi, come Nikolaj Karpov, indimenticato insegnante di biomeccanica teatrale. È conosciuto per essere stato uno dei protagonisti di “Un posto al sole” ed altre fiction Rai e Mediaset, fra cui “I cerchi nell’acqua” con Vanessa Incontrada e Alessio Boni. Da qualche anno partecipa a un percorso sperimentale che unisce scienza e teatro con i Teatri della Resistenza, la compagnia con cui collabora stabilmente.
Silvia Bagnoli ha lavorato soprattutto in teatro, insieme a registi internazionali, come Firenza Guidi, a partire da spettacoli in cui si poneva in stretto rapporto con il pubblico, anche con quello infantile. Tra le sue produzioni di maggior successo, c’è “Di fatto Teresa”, sulla vita e l’esperienza di Teresa Mattei, il più giovane membro dell’Assemblea Costituente, che la Bagnoli continua a portare davanti ai pubblici di tutta Italia, ma anche all’estero.
Riccardo Joshua Moretti musicista, compositore, direttore d’orchestra e attore cinematografico. Ha studiato al conservatorio della città di Lucca e direzione d’orchestra con Carlo Maria Giulini. Direttore per l’Orchestra del Teatro Bolshoj di Mosca. Ha composto musiche per film e documentari; dalla sua discografia ricordiamo: “La storia del soldato” (I. Stravinskj) con Giancarlo Giannini, “Le più Belle Colonne Sonore di Nino Rota”, “Nino Rota al Bolshoj”, “Il Canto d’Israele” (musica klezmer), “Ebraica”, la colonna sonora di “Nosferatu” (Murnau). Ha lavorato con la Lindsay Kemp Company e insegna flauto e composizione per musica da film al Conservatorio di Parma. Ha interpretato Giacomo Puccini, nel film “Puccini e la fanciulla” di Paolo Benvenuti (2008).
Daniela Maccari, nata a Pisa, inizia lo studio della danza all’età di cinque anni nella sua città con Elsa Ghezzi per proseguire poi con Ioana Butnariu, solista dell’Opera di Bucarest e Bryan Poer, del Ballet du XXe siècle di Bejart. Studia e si perfeziona in seguito con Marina van Hoecke. Nel 1991 vince il concorso internazionale “Giovani Talenti. Nel 2006 l’opportunità di seguire il “Wuppertal Tanztheater” di Pina Bausch come stagista, le permette di osservare da vicino il lavoro della straordinaria coreografa. Successivamente prende parte come danzatrice ed assistente alla creazione “Pathos, la tragedia delle donne troiane”, di Micha van Hoecke. Nel gennaio 2009 avviene il fortunato incontro con il geniale Lindsay Kemp che dà inizio ad una intensa collaborazione: da allora lo segue infatti come danzatrice, coreografa ed assistente in tutte le sue produzioni. Ha affiancato Lindsay Kemp anche in tutta l’attività formativa dei numerosi workshops ed anche progetti laboratoriali con performance finale
Andrea Mancini, autore e regista, ha realizzato in cinquant’anni oltre cento spettacoli teatrali, sia per adulti che per ragazzi. Autore di moltissimi libri, ha diretto teatri importanti, allestendo mostre soprattutto di teatro e di cinema in tutto il mondo, fino al Lincoln Center di New York. Ha insegnato per quasi trent’anni storia e iconografia dello spettacolo, in varie Università, Bologna, Firenze, Siena.