Martedì 5 novembre, alle 18,40, nella Gipsoteca Antica dell’Università di Pisa, in piazza San Paolo all’Orto, n. 20, l’associazione dei Lucani a Pisa, in occasione del 50° anniversario del primo sbarco dell’uomo sulla Luna, omaggia i protagonisti dell’equipaggio della missione spaziale, con la presentazione del libro “Dalla Terra alla Luna. Rocco Petrone, l’italiano dell’Apollo 11″, edito da Rubbettino, di Renato Cantore, giornalista e scrittore potentino, vice direttore della TGR Rai.
L’evento nasce per ricordare, attraverso il libro, la figura di Rocco Petrone, il direttore del lancio dell’Apollo 11, di origini lucane, che da Cape Kennedy, il 16 luglio 1969, diede il “GO” alla missione che avrebbe portato l’uomo sulla Luna.
Petrone era figlio di contadini lucani, emigrati negli States, e da qui è nata la curiosità di raccontare una storia iniziata a Sasso di Castalda, paesino di circa 800 abitanti abbarbicato sull’Appennino lucano, a pochi chilometri da Potenza e conclusasi a Cape Kennedy, per guidare la più importante missione spaziale dei nostri tempi.
Dopo i saluti del Presidente dell’associazione dei Lucani a Pisa, Michele Molino, presenterà Emilia Vaccaro, giornalista.
Inoltre interverrà Bonaventura Tancredi, scrittore e poeta, responsabile cultura dell’associazione.
Renato Cantore racconterà una storia che parla non solo dell’allunaggio, ma anche di emigrazione, di sogni che diventano realtà, di cadute e di sacrifici, ma soprattutto di grande forza di volontà.
In questo libro, con la prefazione di Tito Stagno (una delle voci della telecronaca della Rai durante l’allunaggio), l’autore fa vivere, con passione, precisione e sentimento, il sogno americano, il mito di un lucano, un italiano grande nel mondo, che ci ha reso e rende orgogliosi. Ricordare quella notte è sempre un’emozione. Milioni di persone incollate davanti ai televisori, lo stupore e l’esplosione di entusiamo.
L’autore. Potentino, classe 1952, Renato Cantore, è laureato con lode in Filosofia nell’Università ‘Federico II’ di Napoli.
Nel 1979 vince un concorso nazionale per praticanti giornalisti bandito dalla Rai e viene assunto nella sede regionale per la Basilicata.
Nel 1984 partecipa alla prima sperimentazione di ‘Televideo’ e nel 1985 lavora nelle redazioni romana e milanese di ‘Linea diretta’, con Enzo Biagi.
Nel 1999 viene nominato caporedattore del Tgr Basilicata, incarico che ricopre per oltre dieci anni. Sotto la sua gestione, il Tgr lucano ha ottenuto due riconoscimenti internazionali: il premio “Eco” della stampa ecologica internazionale a Ohrid, Macedonia, e il premio “Green Vision” a San Pietroburgo, in Russia.
Nel 2010, per sei mesi, ha diretto il Tgr della Puglia.
Nell’agosto dello stesso anno, riceve l’incarico di coordinare la produzione di tutti i telegiornali regionali per i 150 anni dell’Unità nazionale. Dal gennaio 2012 ha curato l’informazione della Tgr da e per le comunità regionali italiane nel mondo. Nel luglio 2015 diventa vice direttore della testata giornalistica regionale della Rai.
Ha scritto di storia e storie dell’emigrazione. Ha pubblicato: Lucani Altrove (Memori 2007), La Tigre e la Luna (Rai libri 2009), Il castello sull’Hudson, Charles Paterno e il sogno americano (2012), Dalla Terra alla Luna, Rocco Petrone, l’italiano dell’Apollo 11 (2019).
Su Rocco Petrone ha firmato anche, con Marco Spagnoli, il documentario Luna Italiana (Istituto Luce – Cinecittà 2019).
Il protagonista del libro. Rocco Petrone fu il direttore del lancio dell’Apollo 11 da Cape Kennedy il 16 luglio 1969: l’uomo del «go» alla missione che avrebbe portato i primi uomini sulla Luna. Figlio di contadini lucani che avevano cercato fortuna in America, era nato a Amsterdam, New York, nel 1926.
Non aveva ancora sei mesi quando il padre morì in un terribile incidente, travolto da un treno.
Lo attendeva una vita di sacrifici ai quali non si sottrasse. Imponente nel fisico e vivace nell’intelligenza, si pagò gli studi lavorando.
A diciassette anni fu ammesso all’Accademia militare di West Point, dove fece parte della squadra vincitrice del campionato nazionale di football.
Diventato ufficiale dell’esercito americano, completò gli studi al Massachusetts Institute of Technology e divenne uno dei maggiori esperti di missili e rampe di lancio.
Voluto alla Nasa da Von Braun, lavorò alla costruzione del Saturno V e della mitica rampa di lancio 39 da cui partirono gli astronauti verso la Luna.
Poi fu promosso direttore del programma Apollo e, al culmine della carriera, divenne il numero tre della Nasa.
Morì a ottant’anni a Palos Verdes Estates, una cittadina costiera della California, dove si era ritirato per dedicarsi ai suoi amati studi sulla guerra civile americana.