“Ma questo è il mio paese?” La domanda ha circolato sui social per un paio di giorni, da uno scatto “aereo”. Il paese in questione è Carbone, in Basilicata, all’interno del parco del Pollino. La foto, uno scatto ripreso da un drone, “guidato” da Vittorio Vesce, appassionato di fotografia, vigile del fuoco nel Distaccamento di Empoli. Quella foto, e poi un altro scatto pubblicato subito dopo, ha avuto il merito di mostrare il paese da un’angolazione diversa, non subito intuibile all’occhio di tutti, da anni ormai abituato a riprese “terrestri” del panorama del proprio paese. Quella ripresa dal “Cancello”, tanto per intenderci, con la sagoma del monte Alpe sullo sfondo. Quell’immagine che si portano nel cuore tutti i carbonesi che vivono nel mondo. E non solo.
Ma quella fotografia è solo una parte del progetto che c’è dietro e che dovrebbe realizzarsi, a breve, in un video, con il quale Vittorio Vesce ha esplorato gli angoli più inusuali del paese. Anche se la giornata in cui sono state effettuate le riprese era, come lui stesso spiega “ una giornata di vento, spesso c’era qualche interferenza di segnale, che ha reso più difficile tutto”.
Vittorio Vesce è napoletano. Perché ha scelto di “fotografare” e “filmare” Carbone?
Perché ho amici di Carbone, Francesco La Colla. Abitiamo nello stesso luogo in Toscana, abbiamo frequentato insieme, anni fa, un corso di fotografia, una passione per entrambi. E’ lì che ci siamo conosciuti. Lui ha casa a Carbone. Io conoscevo quelle zone, perché tanto tempo fa ho avuto una fidanzata da quelle parti, in un paese poco distante. Io sono di San Giorgio a Cremano, nell’hinterland Napoletano. La scorsa estate, mentre mi trovavo in vacanza nel mio paese, ho deciso di andare a trovare Francesco. Avevo acquistato un drone da poco e l’ho voluto provare, mi incuriosivano le foto aeree.
La fotografia è una sua passione?
Da diversi anni. Ho iniziato nel 2012 facendo un corso al Circolo fotografico nel paese dove abito, a Montespertoli. Quest’anno avevo deciso di sperimentare le foto fatte utilizzando un drone. Dopo averne acquistato uno, ho fatto il corso Enac, ho preso il patentino per poterlo utilizzare, anche se il modello che ho utilizzato si può far volare senza avere la patente. In vacanza lo avevo portato con me. Ed ho fatto lo stesso quando ho deciso di andare a trovare Francesco al suo paese, a Carbone. Lui me ne aveva parlato tante volte, della bellezza del paesaggio, del panorama, tanto che avevo deciso già da temo di andarci per poter scattare delle foto. Quest’anno, col drone in più, ho colto l’occasione per realizzare questo proposito.
E il risultato di quella giornata di foto e riprese dal cielo di Carbone diventeranno un video?
Sì, l’intenzione è questa. Ho fatto un bel po’ di riprese. Ora siamo nella fase del montaggio e delle operazione di post produzione. E’ un lavoro lungo, ma vogliamo portare l’operazione a termine quanto prima.
C’è una foto che ha circolato sui social e che ha incuriosito tanti carbonesi, in giro per il mondo…
Forse per la particolarità dell’angolazione con cui è ripreso il panorama del paese. Il drone ci dà questa possibilità, esplorare l’ambiente dall’altro e con un’ottica diversa.
Qual è la differenza tra le foto scattate con l’occhio tuo e quelle fatte con un drone?
Una vista inusuale, anche se la confronti con uno scatto fatto da un promontorio o da una collina. Non sarà mai come un panorama visto dall’alto grazie a un drone, che offre una visione del tutto inaspettata, non abituale. Dall’alto l’impressione di avere tutto davanti è sensazionale, straordinaria. Carbone visto da quella posizione, cambia completamente la struttura del paese. La vedi tutta. E in una prospettiva straordinaria. A Carbone ho scelto di fare le riprese da alcuni punti che Francesco e altri amici del posto mi avevano segnalato. Alcuni di questi punti erano quelli tradizionali del panorama del paese che tutti sono abituati a vedere da sempre. Altri sono punti dal quale era impossibile poter fotografare l’insieme del paese. Per questo i risultati sono sorprendenti. Sono riuscito a riprendere il paese sia dalla parte bassa che nella zona più settentrionale.
Prima di utilizzare il drone, che tipo di fotografie faceva?
Di tutto, però, spesso anche i paesaggi. All’epoca in cui frequentavamo, con Francesco, il Fermoimmagine, il Circolo di fotografia del paese del quale sono stato anche un membro del consiglio, ho partecipato a diverse mostre, una delle più importanti si intitolava “Passanti”. Un’altra foto, amore eterno, faceva parte di una mostra realizzata con gli ospiti della casa di riposo di Montespertoli.