Michele Miglionico, autore dei ritratti che raccontano la Lucania attraverso i suoi figli … illustri

Il primo è stato Carlo Levi. Ha cominciato da lui Michele Miglionico ad allenare la sua mano ai disegni, a fare ritratti, come faceva fin da quand’era un ragazzo. Poi via via altri personaggi: un po’ per raccontare la sua terra, la Basilicata. Un po’ per conoscerne meglio i protagonisti.

E’ cominciato così. E quei ritratti sono diventati prima una mostra, adesso un libro che verrà presentato il 10 settembre alle 18 al Palazzo De Luca di Sasso di Castalda.

IL PROGETTO. Chi può raccontare la Basilicata meglio dei Lucani? La risposta non può che essere questa: i Lucani! Il senso di appartenenza, la conoscenza piena della propria terra e del proprio popolo, rappresentano elementi indispensabili per un racconto positivo e credibile; una narrazione che non si limita al risultato di uno studio, seppur approfondito, o di un’esperienza vissuta, certamente limitata nel tempo, ma va oltre, toccando quei sentimenti che sono propri dell’”appartenere”.

Un percorso che racchiude in sé una diversità di linguaggi, determinati sia dalle illustrazioni, che rappresentano la base del racconto, che dalle storie di ciascun protagonista.

Un Meltin-Pot di Lucani, che per la loro professione, le loro opere, la loro arte, la loro scienza e le loro attività, hanno dato testimonianza di una Basilicata caparbia, coraggiosa e originale, arricchendo il patrimonio civile nazionale e internazionale.

Nel corso del primo lockdown imposto dalla pandemia, Michele Miglionico, già
sindaco di Satriano, ha disegnato i ritratti di alcune tra le più grandi personalità
che la Basilicata abbia mai partorito, confezionando così una raccolta di che, in
questa estate, ha girato in mostre sparse per la regione.

Dal sodalizio con l’Associazione Cosmopolites nasce un’evoluzione di questa esperienza,

“Ritratti di Basilicata”, una raccolta pubblicata col patrocinio del Consiglio Regionale della Basilicata: alle immagini si uniscono le storie dei protagonisti, in un
nuovo racconto della Basilicata che parte dai suoi figli eccelsi per ritornare ai suoi
luoghi, alle sue piaghe e alle sue virtù, e specialmente alla sua gente tutta.

DALLA MOSTRA AL LIBRO. Al termine dell’ultima mostra estiva dei ritratti, il 10 settembre alle 18 presso
il Palazzo De Luca in Sasso di Castalda, si terrà la presentazione del libro, con
l’intervento di ospiti istituzionali e di conoscenti di alcuni dei protagonisti ritratti
che arricchiranno le loro storie. Ci saranno Aurelio Zuroli, per l’associazione Cosmopolites, Rocchino Nardi, sindaco di Sasso di Castalda, Pierluigi Maulella Barrese, coordinatore struttura coordinamento eventi del Consiglio Regionale, Rocco Stella, vicesindaco di Sasso di Castalda, Caterina Corleto, familiare di Rocco Petrone, l’uomo che ha contribuito alla missione sulla Luna degli americani e al quale verrà intitolato un centro aerospaziale proprio a Cape Canaveral, Michele Pascale, consigliere comunale e amico di Mimmo Beneventano, politico di origini di Sasso di Castalda ucciso dalla camorra. Coordina Rocco positino, dell’Associazione Cosmopolita.

LA SCELTA DIFFICILE. Michele Miglionico ha realizzato anche la copertina del libro “La scelta difficile” edito da Edigrafema e dedicato alla figura di Nicola Panevino, giudice lucano (nato a Carbone, famiglia originaria di Aliano) morto ucciso dai tedeschi in una rappresaglia a poche settimane dalla Liberazione del nostro Paese. Suo il ritratto del giudice che campeggia nella copertina del libro scritto da Emilio Chiorazzo.

L’INTERVISTA. Storieoggi.it ha dedicato a Michele Miglionico un’intervista proprio sulla sua passione con la matita, nata nella sua infanzia, abbandonata e poi ripresa dopo diversi anni.

Il ritratto di Nicola Panevino realizzato da Michele Miglionico per la copertina del libro “La scelta difficile” (Edigrafema)

L’intervista, che riproponiamo qui sotto, la si può leggere anche a questo link: https://www.storieoggi.it/2020/05/06/la-matita-di-michele-miglionico-racconta-volti-e-anima-dei-personaggi-lucani/

E’ un gioco di luci ed ombre. E da quei chiaroscuri, alla fine, emergono volti ma anche sentimenti. Emerge l’anima di persone e personaggi che hanno un solido legame con la propria terra. Ma soprattutto, viene a galla una vecchia passione di chi, quei ritratti, ha deciso di realizzarli.

All’inizio è stato un po’ la scusa per riempire il tempo sospeso che ci costretto a vivere il Covid 19. Tanto che ha cominciato sottraendo i fogli degli album da disegno che utilizzavano a scuola le sue figlie.

Alcuni ritratti lucani di Michele Miglionico

Michele Miglionico, ex sindaco di Satriano di Lucania, attuale presidente del Gal PerCorsi (i Gal, gruppo di azione locale, sono una istituzione che, con l’ausilio di soggetti pubblici e privati, hanno lo scopo di favorire lo sviluppo locale di un’area attraverso fondi strutturali), ha cominciato per gioco. Ma dall’inizio di marzo a oggi, di quei ritratti di lucani che hanno donato prestigio alla regione, ne ha realizzati oltre una trentina. Tanto che qualcuno – che li ha visti e seguiti sulle sue pagine social –  gli ha già proposto di realizzare con quei disegni, una mostra: è una piccola enciclopedia dei lucani eccellenti, fatta per immagini. A matita. E, anche se ha voluto sottolineare il passaggio alla Fase due della nostra clausura con il volto anonimo di un’infermiera, gli altri ritratti hanno un filo conduttore comune: promuovere la Basilicata. Tanto che, messi uno di fianco all’altro, i ritratti di Michele Miglionico, potrebbero essere una specie di Telero degli anni Duemila.

“ In questi giorni ho gestito da casa la programmazione del piano del Gal che presiedo. Ora  è nella fase embrionale. Col temo libero che mi sono ritrovato, ho riacceso una passione che avevo da ragazzino ma che non ho mai coltivato più di tanto”.

Ricorda come ha cominciato? Qual è stato il primo ritratto che ha realizzato?

Non ricordo esattamente il primo che ho disegnato. Ma ho bene in mente com’è partito questo percorso. Ho letto, da qualche parte, che un ragazzo di origini lucane aveva vinto il premio Oscar per i film d’animazione. La famiglia di Frank Macchia era originaria di Sasso di Castalda. Pensai che un piccolo paese come Sasso vantava i natali di tanti personaggi illustri: Mariele VentreRocco Petrone, don Giuseppe De Luca un famosissimo parroco, studioso e filosofo, un intellettuale. E poi  Mimmo Beneventano, medico impegnato in politica, che fu ucciso a Ottaviano dalla mafia, dove era assessore. Questo pensiero è stato, per me, una spinta ad andare a cercare altri personaggi che avevano legami simili con la Lucania.

Però c’è anche un altro filo conduttore che lega in qualche modo i personaggi che lei ha ritratto.

Come amministratore prima e per lavoro adesso, sono da sempre impegnato nella valorizzazione e nella promozione della nostra terra. Ho cominciato a rispolverare quelle persone  che hanno avuto a che fare con la Basilicata. Che da questa terra hanno avuto qualcosa o che alla nostra regione hanno dato.

E dal loro volto cerca di estrarre anche la loro… anima.

Nel realizzare i loro volti non utilizzo tecniche particolari. La mia è soprattutto una discreta capacità di riprodurre volti, da foto, da disegni o dal vivo. La tecnica è sempre la stessa. Utilizzo dei cartoncini formato  A4. Ho iniziato con gli album di disegno delle mie figlie. Glieli ho sottratti, tanto che quando loro ne hanno avuto bisogno, ho dovuto ricomprarglieli. All’inizio faccio un bozzetto a matita, poi  utilizzo  dei pennarelli con la punta di vari spessori,  sempre di colore nero. Con questi completo il disegno. Seguo un gioco di luci e ombre. Gioco soprattutto sulle ombre. Questo è l’unico effetto particolare: gli dà profondità, quasi un effetto a tre dimensioni.

Questi ritratti mettono in evidenza anche un altro aspetto: il suo solido legame con la terra in cui vive.

Sì,  per la mia zona in particolare. Per dieci anni ho fatto l’amministratore a Satriano, da otto guido un Gal assai importante per estensione territoriale: comprende 30 comuni. Il mio è un vero e proprio amore.

La ricerca dei soggetti da ritrarre, però, ha un fondamento nell’impegno dei personaggi prescelti.

Certo e questo va anche oltre la nostra terra. Sono persone che hanno contribuito al prestigio della regione, ma che danno anche quel senso di appartenenza che si porta dentro  chi è figlio di questa terra. Un solido legame, insomma, che ritengo necessario per affrontare questa fase che stiamo vivendo, per comprendere tanti valori che esistono nelle nostre piccole comunità. Dobbiamo ripartire d questo. Io l’ho fatto, ad esempio, partendo con i disegni da  Carlo Levi, che nelle nostre terre ha vissuto il suo esilio. Ed ho pensato che non possiamo allontanarci da quei ricordi che, oltre all’entusiasmo e alla forza di appartenenza, possono diventare motivo per immaginare un nuovo futuro.

Ha dedicato un filone di ritratti anche al tema della Liberazione, della Resistenza, in occasione del 25 Aprile che abbiamo vissuto al chiuso delle nostre case.

Sì, ma anche per questi il punto di partenza è stata l’appartenenza. Avevo già realizzato un ritratto del magistrato Pier Amato Parretta. La sua storia mi aveva impressionato: originario di Laurenzana, era stato un importante magistrato ma, nel contempo, era diventato anche un partigiano, per liberare il nostro Paese. Poi ho ritratto Bruna Dradi, la moglie del parlamentare lucano Donato Scutari. Era stata una importante figura della Resistenza in Emilia Romagna, ha vissuto ed è morta in Basilicata.

Nella sua ricerca di personaggi illustri, c’è stata una scoperta che l’ha meravigliata?

In molti casi è stata soprattutto una riscoperta. Per tanti dei personaggi che ho disegnato conoscevo a grandi linee le loro storie, in questa occasione le ho approfondite. In questo periodo, però, mi ha toccato molto, emotivamente, la morte di Donato Sabia, l’atleta potentino che aveva partecipato alle Olimpiadi e che li virus si è portato via. Molti dei ritratti riguardano persone e personaggi che sono frequentemente ricordati: il regista Pasquale Festa CampanileEmilio ColomboRocco Scotellaro e Pino Mango. Negli ultimi giorni ho reso omaggio ad Antonio Infantino, il fondatore dei Tarantolati di Tricarico. Poi, però, ho scoperto, nel mondo dell’arte,  artisti che non conoscevo. Ad esempio nel periodo di quarantena, quando si è parlato di Moliterno che era diventata zona rossa, approfondendo un po’ di storia del paese mi sono imbattuto in   Michele Tedesco. Era un pittore, molto importante. Mi sono reso conto che, al fianco di quelli che sono diventati celebri,  tra gli attori, gli artisti e i  pittori ci sono persone meno conosciute.

Ad esempio?

Giannina Chiantoni, un’attrice di Bernalda. Quando pensiamo a questo paese, ci viene subito alla mente Francis Ford Coppola. Invece ci sono anche persone meno note. Se andiamo oltre i “mostri sacri”: Coppola, Mango, Lina Wertmuller, in ogni piccolo nostro comune ci sono personaggi importanti, m’è piaciuto. Questa mia passione per il disegno, rispolverata grazie al Covid 19, mi ha portato a colmare quella personale non conoscenza di tante storie. Conoscevo i più noti. In questi due mesi ho riscoperto tante cose.

Che metodo usa per andare alla scoperta di nuovi personaggi?

Leggo, approfondisco. Ma poi capita anche che qualcuno mi abbia scritto in privato suggerendomi le storie di alcuni personaggi. E’ accaduto con  una scrittrice di Montemurro, Maria Padula, che io non conoscevo e che mi ha fatto conoscere una mia cugina che fa l’insegnante a Roma.Io Montemurro lo collegavo soltanto a Leonardo Sinisgalli. Maria Padula era impegnata anche dal punto di vista sociale e politico.

Ci sono altri personaggi curiosi?

Beh, un altro l’ho scoperto casualmente, grazie al mio lavoro. Occupandomi dell’archiviazioni di alcuni documenti legati alla scuola, mi sono imbattuto, più di una volta, nel nome di Joseph Stella, al quale è dedicato un istituto comprensivo a Muro Lucano. Ho fatto una ricerca ed ho  capito che era un personaggio importante, un pittore diventato famoso in America.

Continuerà a disegnare anche quando torneremo alla normalità?

Beh, confesso, che la passione mi ha un po’ preso una mano. Continuerò, anche perché in questo modo, scopro tante belle storie e tante belle persone. E poi magari chissà, quando tutto tornerà normale, questi disegni potrebbero davvero diventare una mostra da portare in giro…

 

 

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