I versi di Rocco Scotellaro, il suo messaggio, la sua figura, sono sempre attuali e sono sempre in grado di emozionare le generazioni, anche attraverso il tempo. Quest’anno si celebrano i cento anni dalla nascita dello scrittore, politico e poeta lucano, nato a Tricarico il 19 aprile del 1923. Suo padre era un calzolaio, la madre una casalinga. Rocco studia in collegio a Sicignano degli Alburni, approfondisce gli studi classici in diverse città italiane e frequenta, a Roma, la facoltà di Giurisprudenza. Ma non finirà gli studi: la morte del padre lo fa rientrare a Tricarico sove, a soli 23 anni, viene eletto sindaco. Siamo nel 1946. Rocco ha già svolto attività sindacale, si è iscritto al Comitato di Liberazione nazionale e al Partito socialista. Ritiene, con i suoi ideali, di poter migliorare le condizioni economiche e sociali dei contadini della sua terra. Povertà e vessazioni sono le sue battaglie ma anche i temi che predominano nei sui scritti.
Finisce in carcere per 45 giorni: viene assolto dalle accuse di concussione, truffa e associazione a delinquere che gli avevano addossato i suoi avversari politici. Ma quei giorni di prigionia lo segnano profondamente al punto da maturare l’idea di lasciare gli incarichi istituzionali.
Chiuso il capitolo politico, per Rocco Scotellaro si apre quello letterario. Su proposta di Rossi Doria (che aveva conosciuto anni addietro grazie a Carlo Levi), accetta un incarico all’Osservatorio Agrario di Portici. Il 15 dicembre del 1953, quando ha appena 30 anni, viene stroncato da un infarto proprio mentre conduce un’inchiesta sulle tematiche delle condizioni di vita delle popolazioni del Sud.
I suoi scritti sono tutti postumi, come i riconoscimenti L’anno dopo la morte, a Rocco Scotellaro vengono assegnati il Premio San Pellegrino e il premio letterario Viareggio per la poesia E’ fatto giorno.
La musica, la poesia e le tradizioni che si fondono a cent’anni dalla nascita di Rocco Scotellaro è il messaggio dell’iniziativa dal titolo “L’alba nuova di Rocco Scotellaro: la sua attualità a cent’anni dalla nascita”, organizzata a Siena dall’Associazione Lucani di Siena in collaborazione con l’Associazione culturale musicale Taranta Lucania, il patrocinio della Regione Basilicata e dell’Università di Siena.
“Un’iniziativa – spiega Rocco Lerose, presidente dell’Associazione Lucani di Siena – per ricordare il grande poeta lucano e le sue opere, strettamente collegate alla società contadina a cui orgogliosamente rivendica di appartenere. Opere fra musica, prosa e poesia che sono di grande attualità, sia per la drammaticità delle situazioni conosciute direttamente, sia per il suo impegno costante nel cercare di coinvolgere la popolazione per la creazione di una società più equa. Tutti messaggi purtroppo di grande attualità nella società di oggi. Vogliamo anche proseguire nel radicamento della nostra associazione sul territorio senese, con un’altra iniziativa che testimonia la vicinanza fra i territori di Siena e della Lucania”.
La tre giorni è in programma per venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 marzo. Nel primo giorno si terrà un convegno all’interno dell’aula magna storica dell’Università di Siena (in via Banchi di Sotto 55): a partire dalle ore 16,30 dopo i saluti del presidente dell’Associazione Lucani di Siena Rocco Lerose, del magnifico rettore dell’Università Roberto Di Pietra e del direttore Apt della Basilicata Antonio Nicoletti, sono previsti gli interventi di Pietro Clemente (Università di Firenze) sul tema “Raccontare la vita. Scotellaro e l’antropologia italiana”; Donato Loscalzo (Università di Perugia) su “La poesia di Scotellaro tra idillio e ribellione”; Antonietta Vizzuso (Istituto comprensivo statale di Tricarico, Matera); Fabio Mugnaini (Università di Siena) su “L’oasi verde e la triste speranza. Scotellaro e la Basilicata del nuovo secolo”. Introduce e coordina Gianluca
Navone dell’Università di Siena.
Sabato 18 marzo alle ore 19 nel locale I Parolai, apericena lucano con Piatto Tapas, con prodotti tipici lucani abbinati a vini della Basilicata.
Domenica 19 marzo alle ore 18 al Teatro del Costone (via del Costone, 3) è in programma un concerto che vedrà in apertura- in collaborazione con la Pro Loco di Tricarico- la sfilata delle maschere antropologiche di Tricarico; quindi il concerto, dal titolo “La terra mi tiene”, del Gruppo musicale Pietro Cirillo e i Tamburi della Tarantola di Tricarico. E’ un omaggio in canto, musica e poesia al poeta Rocco Scotellaro.- A seguire si terrà un apericena lucano.