C’è una porta, di bronzo, in Vaticano, che si chiama La Porta della Morte. L’ha realizzata Giuseppe Manzù, artista comunista e per questo malvisto negli ambienti vaticani. Ma se il papa dell’epoca, Giovanni XXIII dette il via libera alla sua realizzazione, lo si deve a un intellettuale lucano, Giuseppe De Luca e… ai peperoni di Senise. Ai cruschi. De Luca, don Giuseppe, era un parroco, originario di Sasso di Castalda e molto amico di Manzù: fu durante una cena a base di fagioli di Sarconi e peperoni cruschi di Senise, che convinse il pontefice a dare il via libera all’opera.
Questa storia e quella cena sono raccontati magistralmente, in un volume “I cruschi di Manzù”, edito da Lavieri – dalla matita di Giulio Giordano e da Giuseppe Palumbo, due disegnatori lucani conosciuti in tutta Italia.
Giulio, figlio d’arte, docente di disegno in una scuola di fumetto nata proprio per i giovani della Basilicata, la sua matita non l’ha usata solo in quell’occasione, per raccontare le eccellenze del territorio lucano. Di recente ha raccontato la fragola Candonga nel suo cammino verso il riconoscimento Ipg, richiesto – e atteso – al Ministero dell’agricoltura. Nei suoi disegni ne racconta il profumo, il sapore, esalta il territorio e anche le qualità del frutto “made in Basilicata” e, ormai, amato in tutto il Paese.
Giulio, come nasce l’idea di un fumetto per raccontare la fragola Candonga?
L’idea parte da Peppone Calabrese, il conduttore potentino di Linea Verde. Siamo amici: lui girando per la Basilicata, parlando con gli organizzatori del fragola party, un evento per far conoscere la fragola lucana, ha capito che occorreva fare qualcosa per promuoverne l’immagine. Abbiamo deciso di trasformare la fragola in un personaggio, per pubblicizzarla. L’idea poi è arrivata anche alla Regione Basilicata e io ho messo a disposizione la mia arte per questo.
Non è l’unico elemento della Basilicata che nasce dalla sua matita…
C’è la questione dei cruschi. Io sono sia un fumettista che un illustratore. In questo caso ho illustrato una storia. I cruschi sono i peperoni, sono stati il concetto per realizzare un fumetto pubblicato dall’editore Lavieri, tramite Giuseppe Palumbo che è un altro disegnatore lucano famoso in tutta italia. Il libro racconta la storia della porta bronzea che Manzù ha realizzato in Vaticano e che, probabilmente, si deve a una cena a base di peperoni cruschi di Senise offerti al papa. Una cena con peperoni e fagioli lucani.
Come diventa fumettista Giulio Giordano?
In pratica ci nasco. Sono un figlio d’arte: i miei genitori si sono conosciuti al’istituto d’arte, ho un fratello artista, mia sorella, pure. Era inevitabile che anche io, fin da piccolo, lavorassi nel campo dei fumetti e dei disegni in generale. Era la mia grande passione. Ho cominciato a lavorare con la casa editrice Bonelli, quella di Tex e Dylan Dog, per intenderci. Ho cominciato a disegnare Martin Mystere, testata storica italiana per la quale lavoro ancora oggi. Ho disegnato anche Diabolik. Ho realizzato l’adattamento fumettistico del film uscito due anni fa con la regia dei Manetti Brothers e con con Miriam Leone, Valerio Mastandrea e Luca Marinelli. Io ho riportato su carta i graphic novel a fumetti del film: il volume è uscito per Astorina Mondadori, editrice che realizza questi cartonati pregiati. Il libro è stato presentato alla prima del film.
Non solo disegni. Lei insegna la sua arte ai giovani, a quelli che sognano di diventare fumettisti o illustratori?
Ho aperto una scuola di fumetto in Basilicata, con una sede a Potenza e una a Matera e insieme a Gianfranco Giardina, che è coofondatore insieme a me della scuola, sempre tramite l’aiuto di Giuseppe Palumbo cerchiamo di tenere insieme, uniti, qui sul territorio, i disegnatori lucani. Abbiamo pensato che ci volesse una scuola simile in Basilicata. Noi, da piccoli, se volevamo frequentare un corso di fumetto, se volevamo imparare il mestiere, dovevamo andare a Napoli, in Toscanao più a Nord. Aprendo una scuola qui abbiamo aiutato chi non ha la possibilità di spostarsi. Si chiama Redhouse Lab ed esiste da undici anni. Abbiamo coltivato tanti talenti, tanti giovani che hanno sperimentato quel che si può fare con la matita e con le prorie idee.
Ci sono nuovi talenti lucani del disegno?
Ce ne sono tanti, ne emergono sempre più. E’ bello, per loro, scoprire che puoi fare anche il disegnatore professionale. Chi supera il triennio della nostra scuola ha l’opportunità di incontrare e conoscere i vari editori esistenti in Italia in questo settore, i manager che lavorano nel campo dell’arte in modo che questi ragazzi possono approcciarsi anche al mondo lavorativo.
Una curiosità: cosa leggeva quand’era piccolo?
Leggevo principalmente Braccio di Ferro, ma ero influenzato dai cartoni giapponesi che uscirono negli anni Ottanta, da Mazinga all’Uomo tigre. Questo mi ha anche segnato graficamente, lo stile spigoloso dell’Uomo tigre lo si ritrova spesso nei miei disegni, l’ho ripreso, adattato al mio stile.
Su cosa sta lavorando adesso?
Su una trilogia di Martin Mystere e su un altro progetto molto interessante che riguarda la Basilicata. In parte è già noto, ma uscirà altro nei prossimi mesi. Si tratta della Balena Giuliana, una balena che visse oltre un milione di anni fa. Nella zona di Matera, nel lago vicino Pomarico è stata trovata una balena fossile di quasi 27 metri. Dovrà essere restaurata ed esposta ne museo Ridola di Matera. La direttrice del Museo, Annamaria Mauro ha deciso di realizzare, mentre è in corso il restauro, un fumetto che parlasse di questa regina degli abissi, per raccontare com’è avvenuto il ritrovamento e con una storia che raccontasse la vita di questa balena che, per le sue dimensioni, è quasi unica al mondo. Allo stesso tempo insieme a un esperto come Fabio Viola, sarà realizzato anche un videogioco che avrà come tema le zone materane del periodo paleolitico.