Due giorni di cerimonie, per celebrare gli ottanta anni dalla Liberazione di Matera dall’occupazione nazifascista, avvenuta il 21 settembre del 1945. Due giorni di eventi che sono l’avvio di un percorso lungo quasi due anni, per approdare al 25 aprile del 2025, quando scatterà l’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’intero Paese.
L’Anpi nazionale, insieme alle delegazioni Anpi e a un Comitato, appositamente costituito da poco più di cinque mesi, hanno realizzato un calendario di eventi che hanno tutti un unico scopo: prima di tutto far capire che la Liberazione e la Resistenza sono vicende che hanno interessato tutto il Paese e poi mettere l’accento sul contributo che il Mezzogiorno e la gente del Sud ha dato alla liberazione dal nazifascismo. Ma le due giornate devono servire, nell’intento degli organizzatori, anche a trasmettere alle nuove generazioni, che da quel sacrificio sono nati diritti e conquiste, è nata la Costituzione antifascista che oggi deve essere declinata nella tutela e nella garanzia, a tutti, di quei diritti.

«La liberazione del nazifascismo è stata una vicenda nazionale – ha sottolineato Michele Petraroia, nella presentazione degli eventi, in rappresentanza dell’Anpi nazionale – dei 650mila italiani che dopo l’8 settembre dissero no e non vollero combattere contro i tedeschi, oltre duecentomila erano meridionali, gran parte furono portati nei campi di concentramento. Nello stesso Mezzogiorno sono accaduti una serie di vicende che meritano di essere ricordati e che ricorderemo. La prima strage avviene a Messina, il 14 agosto, parleremo della strage di Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, del 2 agosto. Parleremo dei confinati politici inviati nei paesi del nostro Sud: Carlo Levi, Manlio Rossi Doria, Camilla Ravera, che furono confinati in Basilicata. C’è stato un contributo del Mezzogiorno, e ci sono state figure del nostro sud che sono morte lontano dalla propria terra: uno per tutti il magistrato Nicola Panevino, fucilato dai tedeschi in Liguria. Era lucano. Il messaggio di queste due giornate è di fare in modo che la memoria attiva, la progettualità, il rapporto con nuove generazione, il valore dell’antifascismo che sono il fondamento, la pietra miliare della nostra democrazia possono avere una occasione in cui vengono trasmessi da Matera al nostro Paese per fare in modo che quei diritti costituzionali che ieri sono stati conquistati possono essere fruiti e garantiti a tutti quanti i cittadini. A cominciare da quella dell’unità e della indivisibilità del nostro Paese, della tutela della sanità, del diritto e la tutela all’istruzione, delle grandi conquiste sulla Pace e sui diritti umani e sull’uguaglianza»
Carmela Lapadula, presidente dell’Anpi provinciale di Matera, pone l’accento sul contenuto delle due giornate.

«Dobbiamo ringraziare l’Anpi nazionale che ci ha permesso di organizzare e promuovere questi eventi, che sono la prima tappa di tutte le iniziative nazionali dell’Anpi per il percorso che ci porterà all’ottantesimo della Liberazione del 1945. L’obiettivo era di marcare che nell’ottantesimo della Resistenza anche il Meridione ha partecipato e ha dato tanto come contributo al movimento di Liberazione, fin dalle prime ore dopo l’armistizio dell’8 settembre. Le stragi nazifasciste non hanno fatto alcun discrimine tra nord e sud. Il tragico e doloroso evento che si è verificato a Matera il 21 settembre ne è un esempio. Per questo vogliamo fissarlo nella nostra memoria storica».
«Col programma – prosegue Lapadula entrando nel merito degli eventi in cartellone – abbiamo voluto interagire con le giovani generazioni e lo abbiamo grazie all’Anpi che ha istituito un concorso con gli istituti superiori sulla resistenza e sui fatti avvenuti nel meridione. Nella mattinata del 20 i ragazzi illustreranno i loro elaborati che sono di varie tipologie, dagl iscritti ai video, fino alle immagini. Poi le scuole partecipanti avranno un riconoscimento. Il pomeriggio ci sarà, nell’auditorium Gervasio, un convegno storico con molti esperti che si concentreranno nei loro interventi sui fatti e le barbarie nazifasciste soprattutto su quanto accaduto nel Mezzogiorno. Della Resistenza si conosce molto di quanto avvenuto ne Nord, poco di ciò che è accaduto a Sud. I primi mesi furono molto duri per le regioni meridionali dove ancora erano presenti i nazifascisti. Ci sarà una relazione sul contributo che i meridionali hanno dato nella Resistenza nel centro nord».
L’Anpi pubblicherà gli atti di questo convegno al quale seguirà una tavola rotonda durante la quale gli interventi saranno concentrati sui temi dell’attualità, per legare le tematiche della Resistenza che hanno portato, in questo cammino, alla Costituzione antifascista.
Il 21 sarà la giornata delle celebrazioni ufficiali, il corteo, gli interventi in piazza Veneto.
Il Comitato Anpi che ha messo in piedi gli eventi, accoglierà in questa occasione le delegazioni dell’Anpi dalle altre località della regione e anche da fuori. E nel pomeriggio, a palazzo Malvini Malvezzi, ci sarà un incontro-confronto con queste delegazioni, per mettere le basi a una rete di contatti e di lavoro fra tutte le Anpi d’Italia e anche con tutte le associazioni che si occupano di legalità. La giornata si chiuderà con la presentazione di due libri: Uno sul racconto della Resistenza in Puglia, nel quale, però, si raccontano anche gli eventi di Matera e l’altro che racconta la vita del magistrato lucano Nicola Pabevino, capo del Comitato di Liberazione a Savona e fucilato in una rappresaglia a Genova, a un mese dal 25 aprile 1945. A conclusione di tutti gli eventi, un concerto.
«In questi pochi mesi di vita del nostro comitato – conclude la presidente Anpi della provincia di Matera – siamo lieti di aver potuto dare il nostro contributo per far conoscere la nostra città, medaglia d’argento al valor militare e medaglia d’oro al valor civile in tutta Italia perché fino a poco tempo fa nessuno sapeva di quel che è accaduto a Matera il 21 settembre del 1943».