Quella del panificio Ciarly è una storia di passione. Di amore: per il proprio lavoro, per la propria terra, per i prodotti che questa sa offrire. Per la clientela che, in quei prodotti ci trova la giusta sintesi tra qualità e tradizione.
E che sia una storia fatta di passioni, lo si intuisce fin dal marchio: Ciarly è il nome di un cavallo che Nicola Turdo, uno dei due fratelli, proprietari del panificio, ha posseduto e curato negli anni scorsi.
Ciarly nasce come forno, a Picerno, nel 2004. Il prossimo anno festeggerà i venti anni di attività e di costante crescita: Maurizio si occupa di logistica e dei rapporti con i punti vendita, Nicola è il maestro pasticcere. E questa produzione, seppure di nicchia rispetto all’altra, è diventata il core-business dell’azienda. Anche grazie al fatto che i fratelli Turdo hanno chiamato alla loro corte Chiara Vigna, export manager dei prodotti della Basilicata nel mondo.
Chi è Ciarly?
È azienda giovane, flessibile e devo dire anche rispettosa dei ruoli: io mi occupo di tutto quel che occorre dopo la fase di produzione. Insieme condividiamo, in maniera forte, l’idea di difendere una qualità, una eccellenza, in una realtà che è piccola ma che merita di essere conosciuta e anche protetta. Ciarly è soprattutto un’azienda che produce i propri lievitati con prodotti di grande qualità e tutti del territorio.
Ad esempio?
Le farine che vengono utilizzate sono lucane. Le uova, sono della Basilicata. Sono prodotte dalle galline che fanno parte del progetto “Basilicata in guscio”, legato alla produzione di nocciole che vengono utilizzate dalla Ferrero: le galline vengono allevate nei noccioleti, mangiano anche la cuticola delle nocciole che rende le uova molto più nutrienti, oltre che naturali.
Veniamo al panettone: non è un dolce lucano ma in Basilicata negli ultimi anni la

produzione è cresciuta molto.
Il panettone è il dolce più venduto nel periodo natalizio. Quello che produce Ciarly ha delle caratteristiche particolari, uniche; l’impasto soffice, non zuccherato e non farcito: usiamo solo frutta candita e gocce di cioccolato, nessuna crema. E, ovviamente una cura particolare per il packaging, con il quale abbiamo voluto lanciare un collegamento con la cultura. Tutti i prodotti degli ultimi tre anni sono legati a un messaggio culturale.
Ci faccia qualche esempio
Abbiamo prodotto un panettone datteri e melograno e lo abbiamo lanciato con un video realizzato nel convento di Pietrapertosa, legandolo a radici cristiane, alle terre martoriate dalla guerra. Con quello al cardamomo e al caffè abbiamo voluto sottolineare la globalizzazione e anche l’amore per le spezie che abbiamo oggi. Tra il 2020 e il ‘21 abbiamo lanciato dei bauletti, i nostri plumcake, legati a figure di personaggi che avevano a che fare con quegli anni: Sciascia, Bonaparte, Dante. Questo binomio sottolinea come il cibo sia cultura e come l’azienda, in una chiave moderna, sia capace di trasferire la sua tradizione.
Di recente a Bologna, alla kermesse “Cè più gusto”, avete presentato il Pan Brigante.
E’ un prodotto che lega due elementi della Basilicata, il caciocavallo podolico, prodotto da quelle mucche che sono state antenate della chianina, e il peperone crusco Igp di Senise. Uniti hanno dato vita a questo grande lievitato che può essere utilizzato tutto l’anno: in versione panettone durante il periodo natalizio e come bauletto, in un taglio più piccolo, nel resto dell’anno.
Perché Pan Brigante?
Perché ricorda il pane che i briganti, quando stavano a lungo lontano da casa, condivano e portavano con loro. Fin dall’odore c’è un richiamo alla terra e ai sapori della Basilicata.
Quali sono i propositi, gli obiettivi futuri di Ciarly?
E’ una azienda che vuole mantenere, per quel che riguarda i grandi lievitati, una produzione di nicchia. Pur avendo avuto delle offerte, non vuole rivolgersi alla grande distribuzione. Questo è soprattutto una garanzia per il rispetto della qualità del prodotto. Ci stiamo rivolgendo, adesso, verso l’estero dove i tanti italiani che vivono fuori dal nostro Paese sono alla continua ricerca di sapori di casa, della qualità della nostra terra. Anche la nostra organizzazione guarda a questo: logistica e spedizione sono pronte, gestiamo gli ordini in 24 ore.